Il Consiglio dei Ministri vara un provvedimento con misure per gli sfollati, l’agricoltura, la scuola e in beni culturali. Assunzioni nei Comuni interessati.
Agricoltura, scuola, beni culturali. E poi, ovviamente, gli sfollati. Sono le aree su cui il Consiglio dei Ministri intende agire con il decreto approvato dal Governo in seguito al terremoto che ha colpito il Centro Italia. Restano da definire alcuni dettagli per quanto riguarda l’area del cratere, cioè sul numero dei Comuni interessati dal terremoto che andranno ad aggiungersi ai 62 già compresi nel precedente decreto relativo al sisma di fine agosto. Dato fondamentale, perché andrà a definire le risorse necessarie per affrontare l’emergenza. Il testo, varato in una ventina di minuti, contiene una serie di provvedimenti mirati ad accelerare gli interventi individuati per il recupero dei beni architettonici crollati in seguito al sisma e per migliorare la qualità della vita dei terremotati.
Terremoto: cosa prevede il decreto del Governo
Le persone, prima delle cose. Il decreto approvato dal Governo prevede di snellire gli interventi a tutela degli sfollati in vista dell’arrivo della stagione invernale. Quindi, di garantire l’assistenza necessaria alla popolazione. Il Consiglio dei Ministri ha, così, deciso di delegare alla Protezione Civile la facoltà di acquisire, con procedure rapide, i container per ospitare i terremotati e di individuare le aree in cui collocarli.
Chi, invece, chiede di rientrare nelle proprie case perché lievemente danneggiate e che, pertanto, hanno bisogno solo di interventi di veloce riparazione, potrà farlo dopo il ripristino dell’agibilità degli edifici, previa presentazione del relativo progetto sigillato da un professionista abilitato che certifichi due elementi: il nesso tra il terremoto ed il danno causato e la stima del danno.
Il decreto approvato dal Governo prevede, inoltre, misure per consentire la continuità delle attività didattiche a scuola: dalla composizione delle classi all’assegnazione del personale docente.
Altro fattore importante, quello del patrimonio artistico e della viabilità. Qui vengono chiamati in causa i Comuni e l’Anas. I primi, avranno il compito di effettuare direttamente gli interventi indispensabili per la ricostruzione degli edifici di valore culturale o artistico dandone comunicazione al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. L’Azienda responsabile delle strade, invece, dovrà occuparsi con la massima urgenza del ripristino e della messa in sicurezza delle arterie di sua competenza danneggiate dal terremoto.
Capitolo dedicato alle aziende. Il Governo mette in risalto i danni provocati dal terremoto all’agricoltura e autorizza la spesa di quasi 11 milioni di euro per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina e degli allevamenti di ovini, caprini e suini. Ci sarà una procedura agevolata per acquisire tutte le strutture necessarie a riprendere l’attività.
Infine, le risorse per i Comuni. Al fine di consentire agli enti locali di gestire al meglio l’emergenza, il decreto approvato dal Governo consente l’assunzione a tempo determinato di personale tecnico e amministrativo fino ad un massimo di 350 unità nelle 4 regioni interessate dal terremoto. Il Governo intende anche rafforzare le strutture della Protezione Civile e del Commissario straordinario alla ricostruzione.
Fonte: La Legge per tutti
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